Duo Lanci Calamosca

Nato nell’ambito del corso di Musica da Camera dei Maestri Gianluca Saccari e Stefania Redaelli presso il Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza, il duo Arianna Lanci- Lisa Calamosca si concentra sul repertorio da camera del Novecento, rivolgendo particolare attenzione all’incontro tra la musica colta e la musica popolare.

Il programma prende avvio con le Siete Canciones Populares Espanolas di Manule de Falla e le Deux mélodies hébraïques di Maurice Ravel.

Entrambe le composizioni risalgono agli anni 1914-1915, pur nella grande diversità che le contraddistingue sia nell’orizzonte musicale di riferimento che nel contenuto testuale: dalla Spagna focosa di De Falla all’atmosfera rarefatta e mistica di Ravel.

Il duo propone inoltre un ciclo raramente eseguito, le Quattro canzoni popolari di Luciano Berio (1947), due delle quali confluiranno nelle celebri Folk Songs.

Completa il programma un omaggio a Claude Debussy, con le Trois Chansons de Bilitis (1897), ascrivibili al periodo simbolista, i cui testi sono tratti dalla raccolta omonima del poeta Pierre Louys a soggetto erotico e ambientazione mitologica-pastorale.

 

Programma

Manuel De Falla (1876 – 1946)

Siete canciones populares españolas

El paño moruno- Segudilla murciana- Asturiana- Jota- Nana- Cancion- Polo

Claude Debussy (1862 – 1918)

Due preludi dal I Libro

…voiles, …le vent dans la pleine

 Claude Debussy (1862 – 1918)

Trois chansons de Bilittis:

La flute de Pan- La chevelure- Le tombeau des Naiades

Maurice Ravel (1875 – 1937)

Deux mélodies hébraiques

Kaddisch – L’Enigme Eternelle

 Claude Debussy (1862 – 1918)

Clair de lune dalla Suite Bergamasque

Luciano Berio (1925 – 2003)

Quattro canzoni popolari per voce femminile e pianoforte

Dolce cominciamento- La donna ideale- Avendo gran disìo- Il ballo

 

Arianna Lanci, mezzosoprano

Lisa Calamosca, pianoforte

 

Recensione Concerto del 21/11/2013 Arianna Lanci-Lisa Calamosca:

QUANDO L’IMMAGINE DIVENTA MUSICA

Un grigio e piovoso giovedì sera di fine novembre può colorarsi di musica se compositori come Debussy e Ravel sono i pittori del quadro sonoro. Lo sanno bene la mezzo-soprano Arianna Lanci e la pianista Lisa Calamosca, protagoniste del Concerto svoltosi al Teatro Remondini di Bassano del Grappa, nel variegato programma proposto dalla nuova stagione degli “Amici della Musica”. Il piglio del duo è innovativo, sin da subito lo spettatore ha la sensazione dell’evanescente e dell’indefinito offerto dall’impressionismo di Debussy, complice il suono curato nel dettaglio delle sue sfumature più variegate. E’ un acquerello non solo paesaggistico nel quale si scorgono quei dettagli folcloristici caratterizzanti la musica andalusa. Plasma bene il suono Lisa Calamosca, ed il grancoda Borgato regala sonorità che vibrano di tutta la magia delle terre ispaniche e di reminescenze dagli arabeschi orientaleggianti. Arianna Lanci con grande grazia padroneggia una voce calda e flessibile, capace di contrasti rapidi ed efficaci. Una visione ampia della musica moderna ove Debussy è colore allo stato puro, nelle Trois Chansons de Bilitis dal “Flauto di Pan” alla “Tomba delle Naiadi” i toni soffusi sono un dipanarsi quasi onirico delle armonie. Piccoli tratti di acquerello si amalgamano con la voce sapientemente dosata fino agli acuti in un intercedere che è alternanza di luci ed ombre. Le sonorità pianistiche sono una tavolozza varia, le atmosfere create diventano vive nel dinamismo del rapido dissolversi delle nuances più ardite, sono blocchi di colore definiti nella forma inneggiante. Il duo nell’interpretazione delle “sette canzoni popolari spagnole” di De Falla predilige l’aspetto ritmico, è un tuffo nel vivo della musica Spagnola, si percepiscono gli accenni ai pizzicati chitarristici del pianoforte( tanto cari anche al Debussy de “La siorée dans Grenade)e i giochi timbrici vocali. Interessante il contrasto creato tra il carattere vivace e spigliato dei primi brani e “Asturiana”, dagli acuti sussurrati con una dolcezza anticipatrice della Bereceuse e con il piglio di Inno tra il malinconico ed il contemplativo. Sono raffinati gli arabeschi ricamati in perfetta sintonia dal duo, sia nella sonorità morbida del pianoforte sia nelle decise sfumature della voce. Ogni possibilità sonora è esplorata nella interpretazione di Ravel, un pianismo melodico permette al canto la più ampia flessibilità e negli episodi dal carattere volutamente statico predomina un espandersi sonoro dai colori più disparati in cui la mezzo- soprano Arianna Lanci è a suo agio nel dosare le inflessioni della voce. I due Preludi di Debussy (Voile e Le vent dans la plaine) della pianista Lisa Calamosca sono un vivo quadro sonoro in cui ogni armonia è una immagine rapida e viva, una sensazione immateriale catturata dalla musica. Nelle Quattro canzoni popolari di Berio tutto è dilatato, è interessante nella cellula melodica l’aspetto in bilico tra la prevalenza ritmica ed un nuovo modo di utilizzare la vocalità. Il duo riesce a rappresentare una danza di suoni mista al raffinato gusto nell’interpretare l’elemento popolare che accomuna i diversi compositori mai banalmente, richiamando la particolare atmosfera soleggiata dell’Andalusia.

Vincenza Caserta