Ephemeron:
Musica e mutamento
La dimensione dell’effimero permea tutta la nostra esistenza, che è effimera essa stessa, come ci ricorda l’Epitaffio di Sicilo, documento musicale dell’antica Grecia scolpito su una stele funeraria di marmo, esortandoci a non perderne neanche un istante.
Nella musica si esprimono in modo essenziale le tante forme dell’instabilità: la musica degli ebrei erranti e senza dimora stabile, la volatilità delle lacrime, il carattere passeggero del dolore così come dell’amore, la volubilità della variazione, sempre uguale e sempre diversa.
Il concerto scorre sul filo di questa suggestione tra i tanti modi in cui, nei secoli, idee e sentimenti del mutevole si sono espressi e incarnati musicalmente, dalla Grecia antica alle case di piacere della Germania anteguerra.
Programma
– Preambulum:
Epitaffio di Seikilos Hozon zeis
– L’ebreo errante: l’instabilità
Anonimo Sefardita Nani nani
Giovanni Battista Ferrini Ballo di Mantova
– Vanitas
Girolamo Frescobaldi Pianto di Maddalena
Jan Pieterszoon Sweelinck Pavana lachrimae
Barbara Strozzi L’Eraclito Amoroso
– Sempre diverso e sempre uguale
Bernardo Storace Variazioni
Henry Purcell When I am laid in earth
Georg Friedrich Haendel Sarabanda e Passacaglia in Sol minore
– Panta rei: l’acqua
Georg Friedrich Haendel Da sete ardente afflitto; Das zitternde Glaenzen
– Ma ou sont les neiges d’antan?
Hans Eisler/ Bertold Brecht Lied eines Freudenmädchens
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Arianna Lanci, mezzosoprano
Maria Luisa Baldassari, organo portativo, cembalo